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venerdì 19 febbraio 2010

IL PARLAMENTO EUROPEO E LE BANCHE INTERNAZIONALI (TUTTI I DETTAGLI SU SWIFT E SULLA CRISI GRECA)






Further Details about Swift Vote and Goldman Sachs ( JP Morgan)Investigation. Des détails ultérieurs sur la résolution sur Swift et sur l’enquête sur Goldman Sachs / JP Morgan. Alle Einzelheiten über Swift-Entscheidung und Goldman Sachs / JP Morgan-Fall.


Avevamo preannunziato, anche in risposta ai nostri lettori, l’intenzione di seguire, anche nei dettagli tecnici, il follow-up della risoluzione del Parlamento Europeo, con cui quest’ultimo ha “bocciato” l’accordo Swift raggiunto fra il Consiglio e gli Stati Membri, da una parte, e gli USA, dall’altra, delle richieste del Parlamento Europeo di svolgere un’indagine circa le connivenze fra, da un lato, il Governo greco, e, dall’altro, le banche Goldman Sachs e JP Morgan.


Questi due casi ci sembrano importanti come prova dell’assertività e concretezza che il Parlamento Europeo sembra dimostrate in questi primi giorni dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona.


Accordo Swift


L’accordo Swift, fra la UE e gli USA, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione il 13/01/2010, prevedeva la messa a disposizione degli Stati Uniti, su richiesta del Treasury, a scopo di prevenzione, indagine, scoperta o repressione del terrorismo e del finanziamento del terrorismo, i dati sulle transazioni internazionali edffettuate in Europa.


I principali motivi di politica legislativa che hanno indotto il Parlamento Europeo a rifiutare l’approvazione del provvedimento sono i seguenti:

  • l’accordo avrebbe costituito la prima importante deviazione dalle modalità con cui, secondo il diritto europeo, si possono acquisire dati finanziari; in particolare, non era previsto un mandato di perquisizione;

  • come affermato dal Servizio Legale del Parlamento Europeo, per motivi tecnici, il trasferimento dei dati ai sensi dell’Accordo non avrebbe potuto aver luogo se non “in blocco”;tale “trasferimento in blocco” avrebbe aperto la strada allo spionaggio industriale ai danni delle imprese europee (come denunziato dalla stessa Confindustria tedesca);
  • non c’era nessun limite di tempo per l’immagazzinamento dei dati;
  • come affermato dalla Commissione di inchiesta del Parlamento Europeo, l’accordo prevedeva una sorta di “delega”, da parte dell’Unione Europea, agli USA, a svolgere, per conto della UE, le indagini di “financial intelligence”;
  • la Polizia Criminale Tedesca aveva fornito un parere secondo cui l’accordo non forniva nessun elemento utile per la lotta contro il terrorismo.


Indagine sulle connivenze banche-Governo greco


Arlene McCarthy, Vice Presidente della Commissione del Parlamento per gli Affari Economici e Monetari, ha chiesto al commissario Olli Rehn di spiegare “quali azioni intenda intraprendere per impedire alle banche di assistere i Governi nel nascondere il debito pubblico”.


Oggi, sarebbero genericamente competenti a svolgere questi compiti tre organismi comunitari: Eurojust (per la cooperazione giudiziaria); OLAF (per la repressione antifrodi), e Europol (per gli aspetti di polizia giudiziaria). Come nel campo della politica economica, manca una chiara forma di collegamento, da un lato fra queste Entità, e, dall' altro, con le Istituzioni della UE (Parlamento, Corte di Giustizia, Commissione e BCE)


Occorrerebbe che il Parlamentari Europei, se vogliono che le loro non rimangano “grida manzoniane”, pensino ad una riforma legislativa, che garantisca un coordinamento serio dell’“Intelligence Economica”, da intendersi non solamente come fatto poliziesco, bensì anche, e soprattutto, come “cellula di riflessione ”, centralizzata e permanente, sui fenomeni più preoccupanti dell’economia mondiale: crisi finanziarie, speculazioni, spionaggio industriale, crisi aziendali transfrontaliere, mergers & acquisitions che coinvolgano aziende di interesse strategico per l’Europa.


Quali Europarlamentari vorranno o farsi portatori di tale esigenza?

sabato 12 dicembre 2009

INCONTRO ANNUALE GRUPPO DIRIGENTI FIAT


At 2009 Years'End Meeting Montezemolo and Marchionne Present Chrysler Transaction.A' la réunioon annuelle du Groupe des Cadre Supérieurs Fiat, Montezemolo et Marchionne présentent l' opération Chrysler.Bei Jahresendetreffen, praesentieren Montezemolo und Marchionne Chrysler Geschaeft.

Il trdizionale incontro natalizio di quest' anno è stato caratterizzato da un aspetto particolarmente internazionale, ispirato al concetto: Think globally, act locally.

Infatti, per la prima volta, hanno preso la parola, nelle loro lingue nazionali, i reaponsabili delle principali realtà nazionali: USA, Brasile, Polonia.

Ciascuno è comparso con caratteristiche nazionali facilmente distinguibili: individualista e semplificatore l' Americano: sobri e informali i Brasiliani; marziali e seriosi i Polacchi.A noi hanno convinto maggiormente i Brasiliani: seri, senza retorica, francamente nazionali.

Quanto all' Accordo Chrysler propriamente detto, è ovvio che sia stato presentato in modo entusiastico.E' mancata un pò la spiegazione dei meccanismi legali, finanziari e tecnici, sui quali ci sono state non poche polemiche.

Soprattutto, la pubblicità Chrysler che è stata presentata ci è sembrata in stridente contrasto con la presente realtà americana, con i programmi del Presidente Obama, e perfino con lo stile di Marchionne.
Infatti, mentre ci saremmo aspettati di vedere che anche il colosso americano, preso atto della crisi, presentasse vetture piccole, sobrie e "sostenibili", ci siamo viste riproporre le solite vetturone holliwoodiane (su telai Mercedes), con un testo che esalta addirittura "il diritto di tutti al glamour".

Il punto più scottante è stato, come previsto, quello della riduzione delle capacità produttive (leggasi Termini Imerese).

A noi anche la polemica in corso suscita un certo fastidio, non già perchè i contenuti e le posizioni delle parti non siano seri e importanti, ma per l' eccessiva semplificazione.
Verissima, tra l'altro, la tesi centrale di Montezemolo e di Marchionne, che, cioè, sarebbe l' Europa a doversi fare carico di questi problemi, come ha fatto l' America, prendendo atto della necessità della riduzione delle capacità produttive del settore automobilistico.

Se, tuttavia, l' Europa non può farlo, è, certamente, colpa dei politici, che non hanno la cultura adeguata per imporre una trasformare della struttura dell' Unione, e dei sindacati, che interpretano il loro ruolo rivendicativo in un modo eccessivamente difensivo, senza alcuna ambizione di trasformare il quadro generale.Ma lo è anche del mondo economico, che non sappiamo quanto sarebbe contento di avere un Potere Europeo con una sua assertiva Visione Socio-Culturale, con l' ambizione di realizzarla, geloso delle sue prerogative, e che non guardasse in faccia nessuno, imponendo a tutti un' equa parte di sacrifici.

Certo, sarebbe gran tempo che si indicesse un Forum costituente europeo sulla Politica Economica dell' Europa, con Stati e Chiese, governanti e funzionari, intellettuali e militari, sindacati e rappresentanze di categoria delle professioni.







giovedì 12 febbraio 2009

Nuove prospettive per l'industria dell'energia

Obama’s New Policies Open Up New World Perspectives.
Les nouvelles politiques annoncées par le nouveau président Obama permettent d’imaginer des nouvelles perspectives au niveau mondial.

Obama’s neue Politik erlauben uns neue Weltperspektiven auszudenken.

La decisione del presidente Obama di puntare molto, per il rilancio dell’economia americana, sull’energia, e, in particolare, sulle nuove energie, rilancia l’importanza dell’industria dell’energia quale elemento centrale dello sviluppo e dell’innovazione tecnologica. Già negli anni ’60 e ’70, il Governo Americano aveva finanziato enormi programmi di ricerca nel settore delle Centrali elettriche “turbogas”, contribuendo, così, al fatto che le industrie americane produttrici di impianti di questo tipo divenissero egemoni a livello mondiale.
Con gli incentivi statali alla co-generazione, si era contribuito, allora, notevolmente, alla liberalizzazione dei mercati americani, a quell’epoca ancora molto segmentati e regolamentati, nonché alla nascita di colossi dell’industria dell’energia e al project financing dedicato. Ciò aveva permesso, negli anni ’80, l’esportazione del modello americano, comprensivo di incentivi, liberalizzazione, project financing –esportazione che ha portato, negli anni ’90, alla ridefinizione degli scenari dell’industria dell’energia in tutto il mondo-. Sulla base delle esperienze pregresse, questa nuova spinta alla ricerca nel settore energetico, incentrata, soprattutto, sull’idrogeno, non dovrebbe trovare l’Europa impreparata. Essa è, infatti, perfettamente in grado di partire, almeno, in parallelo con l’America, nella nuova spinta alla ricerca ed all’investimento in questo settore. In particolare, l’Europa Mediterranea, con la sua abbondanza di energia solare e con la sua vicinanza al Nordafrica, dovrebbe finire per dimostrare d’essere un’area particolarmente privilegiata per questi nuovi sviluppi.

lunedì 26 gennaio 2009

La Fine delle Egemonie. Una preview.

Clicca sull'icona e leggi il primo capitolo dell'ultimo lavoro di Mosconi!

mercoledì 14 gennaio 2009

"La fine delle egemonie" di Antonio Mosconi. La presentazione del nuovo libro il 16 gennaio 2009

Quali prospettive per gli equilibri mondiali, all'indomani del crollo finanziario ed economico degli Stati Uniti, dell'avanzata del gigante cinese e del permanente assetto di crisi militare nell'area caucasica e mediorientale?
Gli eventi che si stanno susseguendo negli ultimi mesi a livello mondiale, in particolare la crisi finanziaria mondiale, convergono nell’indicare che l’attuale assetto, innanzitutto economico, ma anche politico, culturale e militare, del mondo, è esposto ad una profonda mutazione, i cui contorni non sono ancora pienamente definiti e alla cui individuazione tutti gli attori, culturali, politici e sociali, possono contribuire a fornire un contributo.
Alpina, nata precisamente con ambizioni di stimolo alla ridefinizione dei ruoli fra cultura ed economia, a livello cittadino, euroregionale ed europeo, è lieta di presentare un’opera che affronta con tempestività, completezza ed efficacia, questa complessa problematica, partendo dal suo aspetto più evidente -l’economia- per giungere a formulare una proposta globale ambiziosa, ma, nonostante le apparenze, realistica: la Federazione Mondiale.
Il libro di Antonio Mosconi, La fine delle Egemonie, Unione Europea e Federalismo Mondiale, sarà presentato il 16 gennaio presso la sede di Alpina, in Via P. Giuria n. 6.
Come sempre, questo tipo di incontri fornirà l’occasione, ai nostri lettori e sostenitori, di intrattenere uno scambio diretto di opinioni con l’autore sull’argomento in oggetto, nonché di avviare anche un dibattito fra gli intervenuti, che ci auguriamo non si fermi a questa serata, ma continui anche attraverso i blog Identità Europea e Tamièia, nonché attraverso le communities sul web.

Opportunità di finanziamento dell'Unione Europea

L’Unione Europea ha pubblicato all’inizio di Ottobre una serie di bandi, nei settori Formazione e Ricerca, che ci paiono particolarmente appropriati per i nostri clienti e partner.
Ricordiamo che Alpina può supportare i suoi clienti e partners in questi progetti sotto due diverse vesti:
a)come partner, in quanto operatore culturale che ha interessi propri nel progetto;
b)come consulente, vale a dire come società di servizi che sostiene le attività di studio, di progetto, amministrative, gestionali, culturali e di rendicontazione delle istituzioni, associazioni e/o imprese, le quali, di loro iniziativa, postulino l’utilizzo dei fondi europei. Si noti che anche in questa seconda veste i compiti di Alpina sono molto ampi.
Considerato che le principali scadenze sono fra un mese circa (27 febbraio!), si pregano tutti gli interessati di manifestare il loro interesse al più presto.

FORMAZIONE
Nel settore della formazione, l’area “Longlife Learning” offre una molteplicità di opportunità a tutti, dai semplici cittadini alle associazioni, alle imprese, alle scuole, alle istituzioni, di ottenere finanziamenti flessibili e personalizzati, con una tempistica non eccessivamente stringente.
Il link al portale della Commissione, per avere accesso all’ intera documentazione, è il seguente:
http://ec.europa.eu/education/llp/doc848_en.htm
Per facilitare ai lettori l’accesso alle informazioni di più frequente utilizzo, abbiamo riassunto i dati più rilevanti, per i nostri clienti e partner,dei principali programmi.