sabato 12 dicembre 2009

INCONTRO ANNUALE GRUPPO DIRIGENTI FIAT


At 2009 Years'End Meeting Montezemolo and Marchionne Present Chrysler Transaction.A' la réunioon annuelle du Groupe des Cadre Supérieurs Fiat, Montezemolo et Marchionne présentent l' opération Chrysler.Bei Jahresendetreffen, praesentieren Montezemolo und Marchionne Chrysler Geschaeft.

Il trdizionale incontro natalizio di quest' anno è stato caratterizzato da un aspetto particolarmente internazionale, ispirato al concetto: Think globally, act locally.

Infatti, per la prima volta, hanno preso la parola, nelle loro lingue nazionali, i reaponsabili delle principali realtà nazionali: USA, Brasile, Polonia.

Ciascuno è comparso con caratteristiche nazionali facilmente distinguibili: individualista e semplificatore l' Americano: sobri e informali i Brasiliani; marziali e seriosi i Polacchi.A noi hanno convinto maggiormente i Brasiliani: seri, senza retorica, francamente nazionali.

Quanto all' Accordo Chrysler propriamente detto, è ovvio che sia stato presentato in modo entusiastico.E' mancata un pò la spiegazione dei meccanismi legali, finanziari e tecnici, sui quali ci sono state non poche polemiche.

Soprattutto, la pubblicità Chrysler che è stata presentata ci è sembrata in stridente contrasto con la presente realtà americana, con i programmi del Presidente Obama, e perfino con lo stile di Marchionne.
Infatti, mentre ci saremmo aspettati di vedere che anche il colosso americano, preso atto della crisi, presentasse vetture piccole, sobrie e "sostenibili", ci siamo viste riproporre le solite vetturone holliwoodiane (su telai Mercedes), con un testo che esalta addirittura "il diritto di tutti al glamour".

Il punto più scottante è stato, come previsto, quello della riduzione delle capacità produttive (leggasi Termini Imerese).

A noi anche la polemica in corso suscita un certo fastidio, non già perchè i contenuti e le posizioni delle parti non siano seri e importanti, ma per l' eccessiva semplificazione.
Verissima, tra l'altro, la tesi centrale di Montezemolo e di Marchionne, che, cioè, sarebbe l' Europa a doversi fare carico di questi problemi, come ha fatto l' America, prendendo atto della necessità della riduzione delle capacità produttive del settore automobilistico.

Se, tuttavia, l' Europa non può farlo, è, certamente, colpa dei politici, che non hanno la cultura adeguata per imporre una trasformare della struttura dell' Unione, e dei sindacati, che interpretano il loro ruolo rivendicativo in un modo eccessivamente difensivo, senza alcuna ambizione di trasformare il quadro generale.Ma lo è anche del mondo economico, che non sappiamo quanto sarebbe contento di avere un Potere Europeo con una sua assertiva Visione Socio-Culturale, con l' ambizione di realizzarla, geloso delle sue prerogative, e che non guardasse in faccia nessuno, imponendo a tutti un' equa parte di sacrifici.

Certo, sarebbe gran tempo che si indicesse un Forum costituente europeo sulla Politica Economica dell' Europa, con Stati e Chiese, governanti e funzionari, intellettuali e militari, sindacati e rappresentanze di categoria delle professioni.







martedì 8 dicembre 2009

COMUNICATO ADN-KRONOS SU RIUNIONE TASK_FORCE ITALO-RUSSA

Italian and Russian Enterprises will Meet in Venezia on 10th and 11th December. Entreprises Italiennes et Russes se rencontreront à Venise le 10 et le 11 Décembre. Italienische und Russische Unternehmen werden am 10. und 11. Dezember in Venedig treffen.

Venezia, 7 dic. (Adnkronos) - ''La XV sessione della Task Force Italo-Russa si terra' a Venezia il 10 e l'11 dicembre. Istituita nel 2002 per favorire la collaborazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei distretti produttivi presenti in Russia, la task force coinvolge in particolare le Regioni quale espressione diretta delle realta' territoriali e costituisce un importante momento di incontro tecnico-istituzionale, al quale sono chiamate a partecipare le principali realta' italiane e russe preposte allo sviluppo e all'internazionalizzazione delle PMI. Si tratta, in particolare, delle associazioni di categoria, delle federazioni, delle confederazioni, dei consorzi, del sistema camerale e di quello fieristico''. E' quanto si legge in una nota della Regione Veneto.

''I lavori della XV sessione, che saranno aperti all'Isola di San Servolo giovedi' 10 dicembre dal Viceministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso, e dall'Assessore regionale alle Politiche Economiche, Vendemiano Sartor, saranno incentrati prevalentemente sui temi delle nanotecnologie, della meccanica e metalmeccanica, logistica e ambiente, attrezzature sportive, legno e tecnologie applicate, collaborazione tra banche e istituti finanziari e assicurativi'', continua la nota.

''La sessione proseguira' venerdi' 11 dicembre al Laguna Palace Hotel di Mestre con gli incontri bilaterali tra rappresentanti istituzionali e operatori italiani con le regioni e imprenditori russi e saranno chiusi nel pomeriggio dal Presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, dal Ministro dello Sviluppo Economico russo, Elvira Nabiullina, e dal Ministro dello Sviluppo Economico italiano, Claudio Scajola. Da parte dei due co-presidenti della Task force italo-russa, oltre ad un protocollo finale della XV sessione, verranno sottoscritti il Programma di lavoro triennale 2010/2012 e tre accordi di collaborazione tra le Regioni dei due Paesi'', conclude la nota.

giovedì 22 ottobre 2009

IL POSTO FISSO


A new confused theme: lifelong employment.Nouveuau élément de confusion: l'emploi permanent.Neuer Anlass fuer Verwirrung: Lebensaufgabe

Incredibile, ma l' affermazione del Ministro Tremonti che il posto fisso è un valore ha suscitato un vespaio.

Come se da sempre la maggior parte dei lavori. sacerdote o soldato, funzionario o manager, insegnante o impiegato, operaio o artigiano, non fosse svolto su una base di permanenza. Come se la maggior parte dei lavoratori non fossero, ieri e oggi, lavoratori subordinati, e come se la maggior parte dei contratti di lavoro in tutto il mondo non fossero contratti a tempo indeterminato.

Da sempre, e ancora oggi, inquadrare la maggior parte dei rapporti di lavoro sotto la categoria del lavoro autonomo o del lavoro a tempo determinato comporterebbe un' inaccettabile incertezza per i lavoratori, ma ancor prima per le imprese e per la società.

Come programmare un' attività imprenditoriale senza sapere di poter disporre di un' adeguata forza-lavoro? Come affidare incarichi di responsabilità a dipendenti che il giorno dopo possono passare alla concorrenza? Come finanziare l' acquisto di nuove case se le banche richiedono per il mutuo un contratto a tempo indeterminato? Chi pagherebbe i costi dei periodi di inattività, delle continue ricerche di lavoro, dei continui colloqui di lavoro, dei continui traslochi, trasferte e ristrutturazioni, dei corsi di riqualificazione, dei selezionatori del personale, della contrattualistica e del contenzioso del lavoro?

Chi si concentrerebbe più sul lavoro, se sapesse che in ogni istante può essere licenziato, e quindi si deve cercare continuamente nuovi posti di lavoro?

Di conseguienza, la lunga durata del rapporto di lavoro è un fatto normale. E' un posto veramente "fisso"? No:infatti, quasi tutti i lavoratori cambiano posto di lavoro parecchie volte nella vita: per spostamenti di carattere privato, per cambiamenti di interessi, per il miglioramento professionale, per crisi aziendale, per incompatibilità di carattere, per motivi di salute o per licenziamento.

Ma, allora, di che cosa stiamo parlando? Della clausola legislativa che vieta il licenziamento senza giusta causa. Ma, se non vi fosse questa clausola, non si potrebbe parlare di rapporto di lavoro a tempo indeterminato, con tutte quelle conseguenze negative che abbiamo visto.

In realtà, in quasi nessun paese del mondo si possono licenziare le persone senza un valido motivo.Dunque, tutta questa polemica gira intorno ad un aspetto assolutamente marginale: le nuove formule contrattuali introdotte dalla Legge Biagi. La quale legge non le ha certo concepite come la regola, bensì come delle eccezioni che possono valere in casi speciali. L'utilizzo di tali strumenti come regola costituisce un abuso di diritto, e non è certo attuabile in modo assoluto.La situazione che si è verificata nel mercato del lavoro giovanile, in cui tali formule sono diffusissime, è infatti abnorme. Come tutti sanno, i giovani sono disincentivati ad imparare e disorientati, e restano in eterno in famiglia.

Tutto ciò esula completamente dalle tradizioni sociali europee, fondate sulla misura, sulla collaborazione, sulla fedeltà all' impresa e sull' applicazione corretta della legge.

lunedì 19 ottobre 2009

SEMPRE PIU' STRETTO IL DIALOGO USA-RUSSIA


US, Russia, to agree on always new items. Accords plus étroits entre Amérique et Russie.Immer engere Zusammenarbeit zwischen Amerika und Russland.

Nei recenti incontri a Mosca, Hilary Clinton e Lavrov hanno cominciato a stabilire le basi per un accordo su molti punti essenziali:
-cooperazione nel sistema di difesa antimissili;
-basi sul Mar Nero;
-non ingerenza negli affari interni russi.

Sul primo punto, una volta scartato il posizionamento dei missili in Polonia e in Cechia, si starebbe parlando di una localizzazione dei missili su sottomarini, e del posizionamento dei radar in Italia, Crimea o Aserbaidjan.

Sul secondo, pare che si stia discutendo dell' utilizzo congiunto della contesa base di Sebastopoli.

Sul terzo, parrebbe che Hilary Clinton abbia accettato di non mettere più in discussione l' idea di "Democrazia Sovrana", cioè che la Russia, per garantirsi contro la destabilizzazione dall' esterno, abbia diritto a porre restrizioni alla circolazione di persone e capitali attraverso le sue frontiere (come del resto hanno sempre fatto gli Stati Uniti con le "persone non grate"; ne sanno qualcosa gli ex iscritti al PCI).

Buona parte di queste discussioni riguardano in primo luogo gli Europei (localizzazione dei missili, regime del Mar Nero,rapporti con gli Stati confinanti con la Russia. Non risulta che l' America abbia coinvolto gli Europei.

Probabilmente, gli incontri riservati dei prossimi giorni a VAldai fra Putin e Berlusconi saranno dedicati a questi argomenti.

NUOVO ACCORDO ITALO-RUSSO-TURCO PER GASDOTTO




After South Stream, Italy, Russia and Turkey agree upon a new gas pipeline. Après South Stream, Italie, Russie et Turquie s'accordent pour un nouveau gazduc. Nach South Stream, Italien, Russland und Tuerkei einig ueber eine neue Oelleitung

Ieri, è stata firmata a Milano la lettera di intenti fra Italia, Russia e Turchia per il nuovo gasdotto transanatolico Samsun-Geyhan.
Con il presente accordo, la Turchia dispone di almeno tre gasdotti: NAbucco, South Stream e Samsun Ceyhan.
Questo accordo conferma tre trends ormai consolidati: la strettissima collaborazione Italia-Turchia-Russia in campo energetico; la trasformazione della Turchia di una vera e propria piattaforma essenziale per il trasporto del gas ex sovietico in qualsiasi direzione, aggirando Ucraina, Georgia e Azerbaidjan;il perseguimento, da parte dell' Italia, di una linea di assoluta autonomia dagli Stati Uniti nel campo energetico.


lunedì 28 settembre 2009

RILANCIATA LA COLLABORAZIONE FIAT ZASTAVA


The Fiat-Zastava agreements go on.Les accords FIAT-Zastava se poursuivent.Fiat-Zastava Mitarbeit geht weiter
Dopo che, l' anno scorso, la FIAT non aveva dato seguito agli accordi di Settembre sulla nuova vettura di media cilindrata, sembrava che la collaborazione con l' impresa serba si sarebbe limitata alla licenza per la produzione in Serbia della Punto Classic.
Invece, l' approvazione, da parte dell' Amministrazione Comunale di Kragujevac, del regolamento della nuova Zona Franca Doganale dove dovrebbero sorgere gli stabilimenti di FIAT e dell' indotto, e la visita in Serbia del Ministro D'Urso con centinaia di imprese italiane abbiano rilanciato l' originario ambizioso progetto.
Tutto ciò si vedrà in occasione dell' incontro fra le Autorità dei due Paesi, che avrà luogo in Italia nel mese di Novembre.
Le occasioni di affari dovrebbero sussistere non solo e non tanto per le imprese dell' indotto FIAT, che, comunque, dovrebbero già avere i loro contatti, bensì per tutte quelle altre imprese italiane che potranno sfruttare i piani pubblici per l' industrializzazione della regione di Kragujevac (Sumadija).
Per ora, come al solito, la grande maggioranza delle imprese che partecipano a queste iniziative appartengono al Nord-Est, mentre quello del Nord-Ovest sono assenti.

martedì 11 agosto 2009

RIFONDARE IL CAPITALISMO?


Capitalism has never existed in Europe.Le capitalisme n'a jamais existé en Europe.In Europa, ist Kapitalismus niemals bestanden


Mentre siamo molto interessati alla tendenza, in corso da parte dei leaders politici europei, ad appropriarsi del tema della revisione del sistema socio-economico mondiale, declinandolo nel senso della riscoperta del sistema sociale europeo, rimaniamo, per altro, sconcertati dall’uso confusorio che, anche in questo contesto, si fa delle parole.
Ad esempio: l’invito del Presidente francese Sarkozy a “rifondare il capitalismo”, ripreso da una miriade di politici e giornalisti.
Ma lo sanno tutti costoro che “capitalismo” è un termine marxista (e significa “dittatura di classe della borghesia”?). Allora, vogliamo “rifondare la dittatura di classe della borghesia”?E, ciò, paradossalmente, in un momento in cui tutti si dicono democratici?
E, quand’anche quest’aspirazione fosse autentica, come realizzarla?Non lo sanno che “la borghesia” non esiste più?La borghesia era quella classe minoritaria, socialmente molto elevata, che, fra l’Ottocento ed il Novecento, aveva il monopolio dei mezzi di produzione. Culturalmente, non si distingueva molto dalla precedente aristocrazia.
Attualmente, i mezzi di produzione appartengono ad anonime società di capitali, a cui partecipano un po’ tutti, dallo Stato agli operai. Chi controlla questo sistema sono managers, la cui cultura non si distingue da quella della piccola borghesia (“le classi medie”).
E, comunque, “la dittatura di classe della borghesia” in Europa non è mai esistita. Senza parlare dei casi estremi dell’Europa Centrale e Orientale, passata da un sistema tribale al socialismo reale, e, poi, al turbocapitalismo, la borghesia ha cominciato, anche in Occidente, a declinare insieme alle altre classi, con le quali coesisteva, dinastie regnanti, aristocrazia, clero, intelligentija, burocrazia, “élites” operaie, fino dalla Seconda Guerra Mondiale. Prima, aveva dovuto dividere il potere con quelle classi; dopo, con la “middle class”.
In ultima analisi, nessuno rimpiange che in Europa non vi sia mai stata la dittatura della borghesia (che, invece, a suo tempo, avrebbero desiderato in molti, da Marx a Stalin, in quanto presupposto necessario per la rivoluzione proletaria). Al contrario, in molti avevano auspicato fin dall’inizio che la borghesia si “civilizzasse” (p.es.. Goethe, Marion Gräfin von Dönhoff). Altri avevano addirittura rilevato che il capitalismo in Europa era stato meno “barbarico” che in America perché si era sviluppato in un sistema fondamentalmente ancora feudale (come Luciana Castellina, rileggendo Marx).
Il Sistema Sociale Europeo nasce, in realtà, nell’era della Restaurazione, dall’incontro della “Politica Camerale” dei Principi Assoluti, con le rivendicazioni delle antiche ghilde soppresse dall’Ancien Régime (per esempio, vedi il ruolo del Compagnonnage in Francia, o del “Socialismo della cattedra” in Germania).
Anche in seguito, il Sistema Sociale Europeo nasce non già dalla dittatura di una classe, bensì dalla coesistenza di una pluralità di classi.
Quindi, non “rifondiamo il capitalismo”, ma rifondiamo la pluralità ed autonomia delle classi sociali.

venerdì 7 agosto 2009

SOUTH STREAM COINVOLGERA' LA TURCHIA


With involvement of Turkey, South Stream becomes possible.La participation de la Turquie rendra possible le gazoduc South Stream.Beteiligung der Tuerkei ermoeglicht South Stream.
Firmato l' accordo per la partecipazione della Turchia al progetto di South Stream, gasdotto che, partendo da lla Russia, attraverserà il Mar Nero, la Grecia, il Mar Ionio, la Bulgaria, la Serbia, l' Ungheria, e l'Austria, raggiunfendo l' Italia sia da Nord che da Sud.
Con la partecipazione della Turchia, si è reso possibile by-passare le possibili opposizioni dell'Ucraina e (forse) anche della Bulgaria.

VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE ALL' ACCORDO FIAT-CHRYSLER

Commission Approves FIAT-Chrysler Deal.La Commission approuve l'affaire FIAT-Chrysler.Die Kommission stimmt dem FIAT-Chrysler Zusammenschuss zu.

In forza del regolamento sulle concentrazioni, la Commissione europea ha approvato l'acquisizione dell'impresa produttrice di automobili Chrysler Group LLC da parte dell'italiana Fiat S.p.A. Dall’esame dell'operazione, la Commissione ha concluso che la concentrazione non è tale da ostacolare in maniera significativa la concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (SEE) o in una sua parte sostanziale.

Chrysler produce e vende auto e camion con i marchi Chrysler, Jeep e Dodge, e opera in prevalenza in America del Nord, dove realizza più del 90% del suo fatturato, non avendo alcuno stabilimento nel SEE.

Fiat è un gruppo industriale italiano che opera in vari settori, principalmente nella produzione e vendita di autovetture (Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Abarth, Maserati e Ferrari), attrezzature agricole ed edili (CNH Case New Holland), camion e veicoli industriali (Iveco) e componenti auto (FPT Powertrain Technologies, Magneti Marelli e Teksid).

Il 30 aprile 2009 Chrysler ha chiesto la tutela dai creditori ai sensi del capo 11 del codice fallimentare americano e si è dichiarata disposta a concludere un'alleanza strategica globale con Fiat. Il 10 giugno 2009, al termine di un procedimento giudiziario, l'impresa già nota come Chrysler LLC ha ceduto la quasi totalità dei suoi attivi, ad esclusione di alcuni debiti e passività, a una nuova impresa che prenderà il nome di Chrysler Group LLC.

Fiat ha acquisito una partecipazione iniziale del 20% e ha concluso con Chrysler diversi accordi per dotare quest'ultima di tecnologia, piattaforme e sistemi di propulsione Fiat. Nonostante abbia acquisito soltanto il 20% di Chrysler, quota che potrebbe essere incrementata in futuro, Fiat detiene diritti che le consentono di intervenire nel processo decisionale di Chrysler, e che le permetteranno di esercitare su quest'ultima un controllo esclusivo.

L'esame dell'operazione da parte della Commissione ha evidenziato sovrapposizioni orizzontali limitate tra le attività di Chrysler e Fiat. Pertanto, la concentrazione non inciderà in maniera significativa sulla struttura concorrenziale dei mercati della produzione e della fornitura di autovetture.

La Commissione ha inoltre analizzato i possibili effetti verticali derivanti dall'acquisizione alla luce della presenza di Fiat su alcuni mercati, ad esempio il mercato dei dispositivi d'illuminazione per automobili e dei sistemi di trasmissione acquistati dai produttori di autovetture. L'esame della Commissione ha rilevato che l'operazione non solleverebbe problemi di concorrenza per due ragioni principali: in primo luogo, poiché Chrysler non è presente sui mercati a monte interessati, l'accordo non rafforzerebbe la posizione sul mercato dell'impresa derivante dalla concentrazione, né la portata della sua integrazione verticale; allo stesso modo, data la presenza relativamente limitata di Chrysler sul mercato delle autovetture all'interno del SEE, la concentrazione non comporterebbe un rafforzamento significativo della posizione sul mercato della nuova impresa, che non avrebbe né la capacità né l'incentivo per limitare l'accesso dei suoi concorrenti ai fattori necessari alla loro produzione di autoveicoli.

domenica 19 aprile 2009

PROSPETTIVE DEGLI ACCORDI FRA FIAT E GOVERNO AMERICANO PER CHRYSLER


FIAT-Chrysler negotiations in final rush.Les négotiations entre FIAT et Chrysler sont proches au délai final.FIAT-Chrysler Verhandlungen vor Endtermin.

Le notizie sulle trattative in corso fra Governo americano e Gruppo Fiat si fanno sempre più interessanti.

Non solamente perchè, ovviamente, siamo fieri che la nostra impresa possa esercitare un insperato ruolo di "salvatrice" del colosso americano, non solo perchè il Presidente Obama ha dimostrato una così alta stima per il Dott. Marchionne.

Ma anche per due altri motivi, che ai più sembrano passare inosserìvati.

Il primo è di carattere poltitico.

La formula prescelta per la nuova struttura societaria è una forma di compartecipazione fra Governo, investitore industriale e fondi gestiti dai sindacati.Proprio quella formula triangolare che dalla 2a Guerra mondiale è stata tipica della Germania (esempio numero 1, la Volkswagen), e che negli ultimi anni tanto era stata criticata, preferendole il "modello anglosassone".

Quindi, un' America che si ispira sempre più al "modello sociale europeo".

Il secondo è di carattere prettamente di Business.

L' acquisizione, da parte della FIAT, di una posizione determinante di controllo in Chrysler, per realizzare una trasformazione della produzione secondo il "modello italiano" significa anche che si apre un enorme mercato per l' indotto italiano e torinese che, in modo parallelo, volesse partecipare alla riqualificazione dell' indotto americano, il quale ultimo, in certi territori, era totalmente dipendente da Chrysler, e ora sarà incentivato a ricercare partnerships in Italia e in Europa per predisporre la produzione dei nuovi modelli.

Si aprono pertanto nuovi mercati per tutti noi.

mercoledì 8 aprile 2009

RINNOVATO INTERESSE PER I MERCATI EST EUROPEI


New Interest for Investments in Eastern Europe. Nouveau intéret pour les marchés de l' Europe de l' Est. Erneutes Interesse fuer Osteuropaeische Maerkte.


Dopo un momento di panico, dovuto al susseguirsi delle crisi finanziarie nei Paesi dell' Europa dell' Est, il mondo politico ed economico sta nuovamente guardando con grande interesse a quell' area, che, nonostante la crisi, offre comunque grandi possibilità di investimento.

Russia

La delegazione commerciale partita il 5 marzo ha segnato un momento molto alto dei rapporti commerciali e politici fra Russia e Italia. Quest' ultima aspira senza esitazioni a divenire il partner commerciale numero uno della Russia. Il presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, si è espresso in modo straordinariamente esplicito anche sugli aspetti politici, auspicando l' ingresso della Russia non solamente nel WTO, ma anche nella UE. Le grandi imprese dei due Paesi, specialmente quelle del settore energetico, hanno stipulato importanti accordi.

Si dice che il tipo di sistema politico ed economico della Russia, ancora basato in gran parte su grandi imprese di Stato, agevoli soprattutto i rapporti fra grandi imprese. Tuttavia, della delegazione facevano parte anche piccole e medie imprese, le quali, tra l' altro, godono di una serie di strumenti finanziari dedicati specificatamente ad esse.

Balcani

Anche nei Balcani, qualcosa si sta muovendo.

La Bers (Banca Europea di Ricostruzione e Sviluppo) ha dedicato parti rilevanti delle sue risorse alle energie alternative nei Balcani, e, per la prima volta, risorse specifiche per la Serbia.

Con l' approvazione della modifica costituzionale della Bosnia ed Erzegovina, che riconosce un regime internazionale speciale al Distretto di Brcko della Republika Srpska, si è completato il quadro normativo di questo esperimento di zona franca serbo-bosniaca, che potrebbe essere ripreso fra breve in altre località.

Infine, nonostante la crisi, le polemiche e le difficoltà, è stata finalmente prodotta a Kragujevac la prima Punto serba.

Si aprono prospettive di interscambio, di investimento e di lavoro per tutti i settori produttivi.

lunedì 30 marzo 2009

Pubblicata sul web la brochure 2009 di Alpina per formazione e consulenza

Alpina logo
New Alpina Catalogue for Training and Consulting Published Online. Le nouveau catalogue Alpina “Formation et Conseil” publié sur le Web. Neuer Alpina Katalog fuer Unternehmensberatung und Berufsausbildung im Web veroeffentlicht.


1. I nuovi cataloghi

In seguito alle più recenti vicende (crisi economica, sviluppo di nuove tecnologie informatiche, nuovi canali di consulenza), Alpina ha ritenuto opportuno raggruppare i contenuti dei precedenti cataloghi delle prestazioni di consulenza e formazione secondo una logica innovativa:

a. Tenendo presente che l’invio e la consultazione dei cataloghi avviene, oramai, essenzialmente online, i cataloghi sono stati collocati sul sito www.alpinasrl.com. I link vengono inviati via e.-ail o per posta ordinaria;

b. In considerazione del fatto che le esigenze di diversi gruppi di ultilizzatori (come per esempio Grandi Imprese, Piccole Imprese, Clienti Istituzionali) in fatto di formazione e di consulenza sono diverse, si è ritenuto di separare le diverse offerte, in tre distinte sezioni di un documento digitale residente sul sito, dedicate, rispettivamente, a:

- grandi imprese;
- piccole e medie imprese;
- industria culturale e Istituzioni.

c. I cataloghi sono stati redatti secondo uno stile web (interattività, grafica, sintesi, collegamenti con il sito e con il web).Si spera, in tal modo, di superare l’ impatto scostante tipico del materiale illustrativo di servizi immateriali.

d. Sono stati inseriti riferimenti incrociati fra i vari prodotti, con il curriculum dell’ Amministratore Delegato, con i vari esempi e case studies, in modo da rendere più facile e più viva la consultazione.

2. Obiettivi commerciali

La pubblicazione di un nuovo catalogo non può avere un significato semplicemente burocratico, o di pubbliche relazioni.

Essa dev’essere inquadrata all’ interno delle strategie perseguite dall’ Azienda in un determinato momento.

In questo momento di crisi generalizzata, Alpina è impegnata su di una molteplicità di fronti, con partners, spesso anche di primissimo livello, ma che, però, data la situazione attuale, sono essi stessi colpiti dalla crisi, o esitano, a formulare i loro budget, per vedere gli orientamenti che prevarranno.

In questa situazione, Alpina ha più che mai bisogno di trasparenza. I nostri clienti e i nostri partner hanno diritto a conoscere esattamente ciò che siamo capaci di fare, che vogliamo fare, che stiamo facendo e ci ripromettiamo di fare, ma anche noi abbiamo un legittimo interesse a sapere come i nostri clienti, attuali e/o potenziali, vedono le proposte e le attività di Alpina, e come i nostri partner hanno intenzione di collaborarvi.

Tutto ciò si traduce, normalmente, in un “budget”, che è ciò che stiamo facendo.

Il nostro obiettivo è comprendere quanti impegni avremo nel prossimo anno, e, sulla base di questi, organizzare le nostre scarse risorse.

3. Obiettivi strategici

Sulla base di quanto precede, saremo veramente grati a tutti coloro i quali, una volta ricevuta e consultata la brochure, ci forniranno il loro feedback, sia sotto forma di osservazioni su forma, contenuto, e/o presentazione tecnica, sia sotto forma di concrete proposte di business, sia come richieste di servizi, che come proposte di lavoro in partnership (commentando questo post oppure via e-mail all'indirizzo info (at) alpinasrl.com).

Le Vostre risposte permetteranno di:

- precisare la nostra offerta;
- migliorare la brochure;
- organizzare le nostre risorse per un migliore servizio.

Non nascondiamo che, in un momento di crisi come questo, la tentazione prevalente sia costituita dal “tirare i remi in barca”.

L’unico antidoto contro questa tentazione è costituito da una chiara ed ottimistica risposta dei nostri lettori.

martedì 17 febbraio 2009

Modello sociale Europeo ed etica degli affari


European Social Model and Business Ethics. Europäisches Sozialmodell und Geschästsethik. Modéle Social Européen et Ethique.

Quando si chiede che cosa ci si aspetti dalla rivisitazione delle regole del sistema finanziario internazionale, richiesta da molti dopo la recente crisi finanziaria, e ribadita, ancora recentemente, dai leaders europei in occasione del “G7”, molti non saprebbero esattamente che cosa rispondere.

In effetti, era scomparsa, dalla cultura pubblica degli ultimi anni, la consapevolezza che, al, seppure deprecato, sistema finanziario senza regole, che sembrava ineluttabile prodotto della globalizzazione, non esistessero, in realtà, concrete alternative, al di fuori di quella, oramai screditata, del “socialismo reale”.
Ma, andando a guardare con più attenzione, in realtà, varie parti del mondo avevano, nel corso della loro storia, ed ancora recentemente, organizzato i loro sistemi socio-economici secondo principi diversi da quelli di un mercato senza freni.

Nel caso dell’Europa, si tratta del cosiddetto “modello europeo”, o “economia sociale di mercato”, fondato su un equilibrio fra finanza, industria, commercio, agricoltura, cultura, servizi, ambiente; sulla concertazione fra le parti sociali; sulla solidarietà sociale.

Non a tutti era, forse, mai stato chiaro che, alle caratteristiche proprie del sistema sociale europeo, era specifico, prima ancora che un principio politico od economico, uno specifico sistema antropologico, più attento alle persone ed alla natura che all’imperativo del fare.

Questo atteggiamento antropologico, pur non identificandosi, di per se stesso, con la pubblica moralità, correva, certamente, meno di altri sistemi, come, per esempio, quello americano, il rischio di spingere singoli o organizzazioni verso comportamenti aberranti anche del punto di vista dell’efficacia per il mercato. Questo, semplicemente perché, nel sistema europeo, il ruolo del successo economico in generale, e di quello individuale in particolare, era più contenuto, ed equilibrato da altri valori e pulsioni.

È, pertanto, significativo che oggi, di fronte al fallimento di quella forma di globalizzazione, si rivalutino, nello stesso momento, da un lato, l’etica degli affari, e, dall’altro, il modello economico europeo.

Se, però, non si vuole che tale rivalutazione abbia un carattere effimero, e possa essere travolta da nuovi eccessi di una globalizzazione senza regole, non è, a nostro avviso, sufficiente, prendere atto con soddisfazione di una relativa capacità di tenuta delle società europee. Occorre anche prendere atto realisticamente delle gravi eccezioni alle regole, come, ad esempio, i gravissimi fatti che hanno coinvolto ancora recentemente il Gruppo Siemens, che per altro è, geograficamente, ma anche culturalmente, al cuore dell’economia sociale di mercato.

Occorre anche andare a ricercare le origini storiche dell’economia sociale e di mercato, dal Medioevo all’Ottocento, riscoprendo gli autori che l’avevano anticipata e teorizzata.

Peter Koslowski, economista e filosofo tedesco, si è dedicato a questi studi, confrontando l’influenza di culture e religioni, studiando la storia delle teorie sociali, dedicandosi a temi apparentemente disparati come l’identità europea, la postmodernità e l’etica delle banche.

La poliedricità, ma anche l’adeguatezza del pensiero di Koslowski per comprendere le problematiche in esame, è stata anche posta autorevolmente in rilievo dal suo connazionale e “collega” Joseph Ratzinger.

Peter Koslowski è a Torino, ospite dell'International Center for Economic Research (ICER), e parlerà, presso Alpina, la sera del 19 febbraio 2009 alle ore 21.00, sul tema American and European Business Concept.

Nonostante il carattere arduo di questa tematica, crediamo che raramente si diano occasioni di comprendere i grandi fatti del nostro tempo quasi in contemporanea e stando così vicini al nucleo centrale delle problematiche culturali e politiche del nostro tempo.

giovedì 12 febbraio 2009

Nuove prospettive per l'industria dell'energia

Obama’s New Policies Open Up New World Perspectives.
Les nouvelles politiques annoncées par le nouveau président Obama permettent d’imaginer des nouvelles perspectives au niveau mondial.

Obama’s neue Politik erlauben uns neue Weltperspektiven auszudenken.

La decisione del presidente Obama di puntare molto, per il rilancio dell’economia americana, sull’energia, e, in particolare, sulle nuove energie, rilancia l’importanza dell’industria dell’energia quale elemento centrale dello sviluppo e dell’innovazione tecnologica. Già negli anni ’60 e ’70, il Governo Americano aveva finanziato enormi programmi di ricerca nel settore delle Centrali elettriche “turbogas”, contribuendo, così, al fatto che le industrie americane produttrici di impianti di questo tipo divenissero egemoni a livello mondiale.
Con gli incentivi statali alla co-generazione, si era contribuito, allora, notevolmente, alla liberalizzazione dei mercati americani, a quell’epoca ancora molto segmentati e regolamentati, nonché alla nascita di colossi dell’industria dell’energia e al project financing dedicato. Ciò aveva permesso, negli anni ’80, l’esportazione del modello americano, comprensivo di incentivi, liberalizzazione, project financing –esportazione che ha portato, negli anni ’90, alla ridefinizione degli scenari dell’industria dell’energia in tutto il mondo-. Sulla base delle esperienze pregresse, questa nuova spinta alla ricerca nel settore energetico, incentrata, soprattutto, sull’idrogeno, non dovrebbe trovare l’Europa impreparata. Essa è, infatti, perfettamente in grado di partire, almeno, in parallelo con l’America, nella nuova spinta alla ricerca ed all’investimento in questo settore. In particolare, l’Europa Mediterranea, con la sua abbondanza di energia solare e con la sua vicinanza al Nordafrica, dovrebbe finire per dimostrare d’essere un’area particolarmente privilegiata per questi nuovi sviluppi.

lunedì 26 gennaio 2009

La Fine delle Egemonie. Una preview.

Clicca sull'icona e leggi il primo capitolo dell'ultimo lavoro di Mosconi!

mercoledì 14 gennaio 2009

Siamo in piena crisi...

Siamo in piena crisi. Non basta “tirare i remi in barca”. Ciascuno di noi può fare di più.
Alpina, con la sua Divisione Boùleusis, è convinta di poter offrire un supporto determinante per affrontare le attuali difficoltà.
Le prestazioni offerte nei settori del CLAIM MANAGEMENT, CONTRATTUALISTICA INTERNAZIONALE, BUSINESS DEVELOPMENT IN EUROPA ORIENTALE E IN ASIA, ORGANIZZAZIONE LEGALE DELL’IMPRESA, SUPPORTO LINGUISTICO ALL’ IMPRESA sono:
TAGLIATE SU MISURA PER CIASCUNA IMPRESA, UNICHE PER LE COMPETENZE DISPONIBILI, DOTATE DELLA MASSIMA FLESSIBILITA’, IMBATTIBILI COME COSTO.
CONSULTATECI PER UN GIRO D’ORIZZONTE SENZA ALCUN IMPEGNO.
Le nostre esperienze pregresse costituiscono una garanzia.
Scaricate il Curriculum dell’ Amministratore Delegato di Alpina.
Andate alle più recenti operazioni seguite da Boùleusis.
Scaricate i cataloghi di Boùleusis.

"La fine delle egemonie" di Antonio Mosconi. La presentazione del nuovo libro il 16 gennaio 2009

Quali prospettive per gli equilibri mondiali, all'indomani del crollo finanziario ed economico degli Stati Uniti, dell'avanzata del gigante cinese e del permanente assetto di crisi militare nell'area caucasica e mediorientale?
Gli eventi che si stanno susseguendo negli ultimi mesi a livello mondiale, in particolare la crisi finanziaria mondiale, convergono nell’indicare che l’attuale assetto, innanzitutto economico, ma anche politico, culturale e militare, del mondo, è esposto ad una profonda mutazione, i cui contorni non sono ancora pienamente definiti e alla cui individuazione tutti gli attori, culturali, politici e sociali, possono contribuire a fornire un contributo.
Alpina, nata precisamente con ambizioni di stimolo alla ridefinizione dei ruoli fra cultura ed economia, a livello cittadino, euroregionale ed europeo, è lieta di presentare un’opera che affronta con tempestività, completezza ed efficacia, questa complessa problematica, partendo dal suo aspetto più evidente -l’economia- per giungere a formulare una proposta globale ambiziosa, ma, nonostante le apparenze, realistica: la Federazione Mondiale.
Il libro di Antonio Mosconi, La fine delle Egemonie, Unione Europea e Federalismo Mondiale, sarà presentato il 16 gennaio presso la sede di Alpina, in Via P. Giuria n. 6.
Come sempre, questo tipo di incontri fornirà l’occasione, ai nostri lettori e sostenitori, di intrattenere uno scambio diretto di opinioni con l’autore sull’argomento in oggetto, nonché di avviare anche un dibattito fra gli intervenuti, che ci auguriamo non si fermi a questa serata, ma continui anche attraverso i blog Identità Europea e Tamièia, nonché attraverso le communities sul web.

Prossima scadenza bandi regionali

Pubblichiamo qui di seguto una sintesi, inoltrata da Torino Wreless, esplicativa dei bandi in oggetto. In considerazione dei tempi lunghi ed onerosi di preparazione delle domande, coloro i quali fossero interessati sono pregati di manifestarsi al più presto.

Regione Piemonte: Adozione Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione - Misura 1.3.2
Data finale: 30 gen 2009
Descrizione del finanziamento
Il bando è destinato alle piccole e medie imprese che intendono adottare prodotti e/o servizi informatici innovativi basati sull'utilizzo di Internet. Il servizio o il prodotto informatico oggetto di contributo deve essere utilizzato in unità locali dell'impresa ubicate nel territorio della Regione Piemonte.
Classificazione
Ambito: Regionale
Stato: Aperto
Valuta: €
Valore del finanziamento
Minimo: €40,000Massimo: Non specificato
Descrizione completa
Il bando è destinato alle piccole e medie imprese che intendono adottare prodotti e/o servizi informatici innovativi basati sull'utilizzo di Internet. Il servizio o il prodotto informatico oggetto di contributo deve essere utilizzato in unità locali dell'impresa ubicate nel territorio della Regione Piemonte. BeneficiariSono ammissibili a beneficiare dei contributi previsti dal presente bando singole piccole e medie imprese, vincolate alla presentazione di una sola proposta progettuale e dunque una sola domanda di contributo. Sono esclusi i raggruppamenti di imprese in qualsiasi forma. Interventi ammissibiliLe richieste di finanziamento devono avere come elemento distintivo supporto all'adozione di prodotti, servizi e tecnologie informatiche basati sull'utilizzo di Internet.In particolare gli interventi devono favorire:l'adozione di soluzioni e servizi, basati preferenzialmente su tecnologie free/open source e sull'utilizzo di Internet, che permettano di semplificare e migliorare le pratiche di gestione aziendale, secondo un criterio di customizzazione sulle specifiche esigenze dell'impresa, di indipendenza tecnologica e di economicità. l'adozione di soluzioni e servizi di relazione con fornitori e clienti, di marketing ed di gestione della comunicazione aziendale che si basino sull'interazione e la collaborazione attraverso Internet, secondo paradigmi assimilabili a quelli del web 2.0. l'adozione di soluzioni, prodotti e/o servizi che permettano di implementare a tutti i livelli della gestione aziendale la fatturazione elettronica da parte delle imprese. l'adozione di prodotti e/o servizi per la gestione dei processi interni all'impresa basati sull'erogazione di servizi attraverso Internet, seguendo tipologie di utilizzo del servizio tipiche del modello SaaS - Software as a ServiceGli interventi finanziati dal presente bando devono essere realizzati entro 12 mesi dalla data di concessione del contributo. Spese ammissibiliSono ammissibili le seguenti tipologie di spesa:Consulenza specialistica finalizzati allo sviluppo e all'adozione di tecnologie ICT Servizi assimilabili all'acquisizione di potenza di calcolo strumentale allo sviluppo dei prodotti o servizi Acquisto di software, hardware e apparati di comunicazione Costo di personale e contratti di collaborazione con Atenei e organismi di ricerca Spese generali Modalità del contributoI progetti devo avere un valore superiore a 40.000 Euro. Gli aiuti sono concessi fino al 50% del totale dei costi ammissibili. Dotazione finanziaria: 25.000.000 di euro
Procedura di presentazione
La procedura per la richiesta del finanziamento prevede due step: una accreditamento telematico e un invio della domanda via web, seguita dall'invio cartaceo per posta ordinaria. All'indirizzo
www.regione.piemonte.it/industria/ si può consultare il Manuale Utente che contiene le indicazioni e i documenti necessari per effettuare la procedura di accreditamento e di georeferenziazione dell'intervento a partire dal 25 Novembre 2008Dal 2 dicembre, invece, si possono presentare le domande di ammissione a contributo che devono essere redatte utilizzando esclusivamente i moduli allegati al bando, compilati in ogni parte ed inviate per via telematica secondo l'apposita procedura, previa connessione al sito www.regione.piemonte.it/industria/.Entro 5 giorni lavorativi successivi all'invio telematico le domande dovranno essere confermate da originale cartaceo, debitamente sottoscritto e completo degli allegati obbligatori, inviato tramite raccomandata A/R oppure tramite corriere espresso a Finpiemonte S.p.A., Galleria San Federico, 54 - 10121 Torino.

Opportunità di finanziamento dell'Unione Europea

L’Unione Europea ha pubblicato all’inizio di Ottobre una serie di bandi, nei settori Formazione e Ricerca, che ci paiono particolarmente appropriati per i nostri clienti e partner.
Ricordiamo che Alpina può supportare i suoi clienti e partners in questi progetti sotto due diverse vesti:
a)come partner, in quanto operatore culturale che ha interessi propri nel progetto;
b)come consulente, vale a dire come società di servizi che sostiene le attività di studio, di progetto, amministrative, gestionali, culturali e di rendicontazione delle istituzioni, associazioni e/o imprese, le quali, di loro iniziativa, postulino l’utilizzo dei fondi europei. Si noti che anche in questa seconda veste i compiti di Alpina sono molto ampi.
Considerato che le principali scadenze sono fra un mese circa (27 febbraio!), si pregano tutti gli interessati di manifestare il loro interesse al più presto.

FORMAZIONE
Nel settore della formazione, l’area “Longlife Learning” offre una molteplicità di opportunità a tutti, dai semplici cittadini alle associazioni, alle imprese, alle scuole, alle istituzioni, di ottenere finanziamenti flessibili e personalizzati, con una tempistica non eccessivamente stringente.
Il link al portale della Commissione, per avere accesso all’ intera documentazione, è il seguente:
http://ec.europa.eu/education/llp/doc848_en.htm
Per facilitare ai lettori l’accesso alle informazioni di più frequente utilizzo, abbiamo riassunto i dati più rilevanti, per i nostri clienti e partner,dei principali programmi.

Database of business opportunities with Central and Eastern Europe and Asia

India:
-
Outsourcing of digital services
Large Indian digital services company, operating worldwide for the publishing industry, is available for all types of outsourcing of publishing services.

Italy:
-
Car components and service providers for Central and Eastern Europe
Car OEM service company with outstanding records of international projects would consider with interest proposals of cooperation on projects from Central and Eastern European Car manufacturers.

martedì 13 gennaio 2009

Sinergie fra industria dei servizi e investimenti nel settore culturale: la chiave di volta per la fuoriuscita dalla crisi.

La formula “servizi più cultura”
Alpina Srl, dalla sua fondazione, avvenuta alla fine del 2005, ha condiviso la fiducia nelle sinergie fra marketing internazionale del territorio, Euroregione, europeizzazione, internazionalizzazione, multiculturalismo e nuove tecnologie.
Lo stesso nostro marchio (Alpina), comprensivo del logo che era stato già dell’Euroregione COTRAO (le tre montagne, l’una verde (Italia), l’altra blu (Francia), e la terza rossa (Svizzera) simboleggia questa visione .
Abbiamo così realizzato ciascuno dei nostri investimenti iniziali (editoria, cultura, tecnologie avanzate), di carattere prototipico ed esemplare, sul presupposto che essi potessero trovare comprensione e ulteriore sostegno da parte delle strutture esistenti (pubbliche e/o private), creando teams e sinergie.
La nostra ricetta consiste nel finanziare (almeno parzialmente) le nostre iniziative culturali con i proventi delle attività commerciali (consulenza e formazione internazionali), in modo da non competere con altri operatori culturali per le risorse del sistema, bensì da iniettarvi risorse nuove. Questo è possibile in base alla nostra non comune dotazione di internazionalità, che ci permette di “esportare” servizi avanzati.
Alpina ritiene che questo suo percorso possa avere una valenza generale e pone a disposizione del territorio la propria esperienza. Ciò anche perché è vero che la cultura è la risorsa strategica nel lungo periodo, ma è anche vero che i costi per il finanziamento della cultura debbono venire reperiti, in un modo o nell’ altro, nel breve periodo.
Occorre “fare squadra”
Nel mezzo della crisi mondiale è indispensabile operare in modo associato:
- alle imprese, piccole, medie e grandi Alpina offre i suoi servizi all’internazionalizzazione (delocalizzazione, M&A, contrattualistica, claim management, supporto linguistico), essenziali per uscire in fretta, efficacemente e a basso costo da mercati locali divenuti asfittici;
- alle interfacce del settore culturale (pubbliche, private e associative) ricordiamo che si potrà continuare ad investire nella cultura solo se si manifesterà un effettivo incremento della domanda di servizi alle imprese per l’internazionalizzazione, capace di sostenere tale investimento;
- agli operatori del terziario avanzato e dell’industria culturale Alpina ribadisce la propria disponibilità ad operare in modo consortile, per generare un’offerta sufficientemente vasta, qualificata e articolata da poter rendere “esportabili” i suoi servizi in tutto il mondo, attirando, così, risorse fresche verso la nostra Regione;
- alle altre Regioni della Euroregione rivolgiamo l'invito a collaborare ai nostri progetti internazionali con la ricchezza delle loro risorse ambientali e storico-culturali (basti pensare a Sophia Antipolis, ai parchi tenologici di Rhône-Alpes e della Liguria; al patrimonio di multiculturalità della Valle d’Aosta).
Appello alle istituzioni
Quest’opera di informazione e di organizzazione è intrinsecamente “politica”. Per quanto portata avanti da soggetti privati, avrà risonanza e credibilità solo se fatta propria e sostenuta dal settore pubblico.
Alpina si offre come strumento catalizzatore degli operatori disponibili a seguire questo progetto, offrendo i necessari servizi di business development e di segreteria internazionale. Tuttavia, noi crediamo che, soprattutto in questo anno elettorale, oltre alle imprese ed alle associazioni, anche i soggetti responsabili delle decisioni politiche non possano sottrarsi dal prendere posizione su questi temi. Offriamo una tribuna attraverso il nostro sito e i nostri blog, oltre che una serie di incontri nella nostra sede per rispondere a questi quesiti.

lunedì 12 gennaio 2009

Rispondere alla crisi economica mondiale

E’ più che mai doveroso, ma anche proficuo, da parte di tutti gli operatori, analizzare freddamente la situazione ed adottare le strategie caso per caso più adeguate.
La crisi, con il rallentamento alla propensione all’acquisto e i tagli alla cultura da parte del settore pubblico, non fa che aggravare le difficoltà congenite delle PMI, degli “start-up” e dell’industria culturale e dei servizi.
Ci rendiamo conto della criticità del momento per tutti. La nostra risposta consiste nell’alzare la posta, proponendo, in tutti settori della nostra attività, i nostri prodotti più innovativi, contando sul fatto che la qualità della nostra offerta faccia sì che i nostri clienti e partners si sforzino, come noi, di guardare al di là della crisi. Tuttavia possiamo continuare a mantenere questo livello di offerta solamente nella misura in cui tutti i nostri progetti siano, complessivamente ed in un orizzonte prevedibile, economicamente viabili.
Molto dipenderà dall’atteggiamento dei clienti, dei partner, dei sostenitori. Se credete nei beni e servizi da noi offerti, manifestatecelo, non solamente acquistando i nostri prodotti e partecipando ai nostri eventi, ma anche fornendoci consigli, presentandoci
nuovi partner, offrendoci nuovi canali di visibilità e di sbocco. Anche il supporto psicologico, in questi periodi, è apprezzato!
Ricordiamo quello che sta significando, per l’ indipendenza e la stessa sopravvivenza di Wikipedia, la valanga di contributi che sta pervenendo alla società dagli utenti affezionati, che hanno, così, risposto all’ appello dell’ Amministratore Delegato.
Ricordiamoci anche che molti dei servizi offerti da Alpina, in particolare quelli rientranti nei marchi Boùleusis e Evrazija-Avrasya, sono volti proprio a superare in modo efficace ed economico le empasses strutturali delle piccole e medie imprese, aiutandole ad entrare in campi in cui, per esse, è più difficile operare, come, in particolare, i mercati di esportazione più lontani e più grandi (esempio, Europa Orientale e India) ed il campo delle collaborazioni strutturate (M&A, delocalizzazioni), che richiedono maggiori competenze culturali, di business, contrattuali e linguistiche (scaricare le Brochure per i vari tipi di prestazione).
Una garanzia della qualità delle prestazioni di Boùleusis è costituita dalle esperienze e dalle conoscenze dell’Amministratore Delegato di Alpina.
Inoltre, “last but not least”, la nostra formula permette anche di superare il problema dei “tagli” alla cultura. Alpina, che è presente tanto nel settore dei servizi culturali, quanto in quello dei servizi alle imprese, è stata da sempre disponibile a sostenere le attività culturali sul territorio, avvalendosi anche del ricavato delle proprie attività commerciali.
E’ vitale, per noi, poter esporre le nostre idee al massimo numero di imprese, per permetterci di illustrare al “management” in che modo pensiamo di potere essere loro utili.
Nel corso dei prossimi mesi, dedicheremo più sforzi alla comunicazione con le imprese su questi temi (cfr. il calendario dei nostri eventi).
Aiutateci a farci conoscere! Segnalateci agli amici! Forniteci indirizzi di imprese che intendono espandersi all’ estero! Ve ne saremo grati.